giovedì 7 maggio 2015

La geologia italiana all’Expo di Parigi del 1878

di Marco Pantaloni e Fabiana Console

Da pochi giorni è stata inaugurata, a Milano, l’Esposizione Universale, che fino al 31 ottobre 2015 rappresenterà una vetrina mondiale sull'alimentazione e la nutrizione. Per sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale nella quale i Paesi mostreranno le proprie tecnologie per riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli.

Molti anni fa, invece, l’Esposizione Universale di Parigi del 1878 rappresentò un momento fondamentale per la geologia italiana. Solo pochi anni prima, immediatamente dopo l’unificazione del Paese, erano state istituite le strutture tecnico-scientifiche di riferimento nazionale per la nostra disciplina: nel 1867 venne fondato il Regio Comitato geologico e qualche anno più tardi, nel 1873, il Regio Ufficio geologico. Il primo aveva il compito di coordinare l’attività di realizzazione della cartografia geologica a copertura del territorio nazionale, che doveva essere materialmente effettuata dai geologi e ingegneri rilevatori dell’Ufficio geologico, posto allora alle dipendenze del Corpo Reale delle Miniere del Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio.



Facciata del Padiglione italiano
all’Esposizione Universale di Parigi del 1878
Il Regio Ufficio geologico presentò all'Esposizione Universale di Parigi una serie di carte geologiche e tematiche, sia a scala di dettaglio che di sintesi, insieme ad una serie di lavori cartografici realizzati, in proprio, da diversi Autori. A questa serie di prodotti, che rappresentava il meglio della produzione cartografica in ambito geologico del nostro Paese, venne riconosciuto un elevato valore tecnico-scientifico e fu oggetto di numerosi premi e riconoscimenti.


L’elenco dei premi assegnati all’Italia per le carte geologiche e tematiche nella classe 16
che comprendeva “Cartes et atlas topographiques, géographiques, géologiques, hydrographiques, astronomiques, etc. Cartes physiques de toutes sortes.
Durante l’Esposizione si tenne una importante riunione, il I Congresso Geologico Internazionale. Il Comitato organizzatore era composto da Thomas H. Huxley (Gran Bretagna), Otto Torel (Svezia), E.H. Von Baumhauer (Olanda) e Thomas Sterry Hunt (Canada) e la durata prevista di 5 giorni. L’amministrazione dell’Esposizione avrebbe messo a disposizione del Congresso un locale appropriato, mentre la Società geologica francese avrebbe tenuto aperto per i membri del Congresso le sue sale per le riunioni e la biblioteca. Il I IGC si tenne dal 29 agosto al 31 agosto e poi dal 2 al 4 settembre del 1878; in rappresentanza dell’Italia al Congresso parteciparono G. Capellini, F. Giordano e Q. Sella.
Oltre alle premiazioni ufficiali decretate alla geologia italiana dalla giuria dell’Esposizione, un riconoscimento meno evidente, ma per la comunità dei geologi sicuramente più importante, fu l’assegnazione all'Italia dell’organizzazione del II Congresso Internazionale di Geologia, che si svolse poi a Bologna nel 1881, fortemente voluto «allo scopo di risolvere certe questioni in comune che tuttavia divid[evano] i cultori di questa scienza» (Bollettino R. Comitato geologico, 1878, p. 541). Nel panorama geologico internazionale si rendeva necessario stabilire la contemporaneità e la corrispondenza dei terreni ed uniformare sia la nomenclatura geologica che la colorazione delle carte.

Tra tutte le opere mostrate dagli espositori italiani, vogliamo ricordarne alcune:





  • la “Carta Geologica delle Alpi Occidentali in scala 1:50.000”, in 25 fogli (dal Lago Maggiore fino a Mondovì), che ricevette la medaglia d’oro assegnata a Bartolomeo Gastaldi che presentò, completandola con una collezione di rocce, la sua opera monumentale;



  • la “Carta geognostica-mineraria a scala 1:10.000 di una parte della regione dell’Iglesiente in Sardegna”, realizzata da Testore, Zoppi, Lambert e Deferrari. Questa carta, aggiornata dal prof. Meneghini, allora Presidente del Regio Comitato geologico d’Italia, venne pubblicata nel 1888 nel volume n. 4 delle Memorie Descrittive della Carta Geologica d’Italia.



  • la "Carta geologica dello Stretto di Messina" alla scala 1:25.000 di Giuseppe Seguenza, che ricevette una menzione onorevole. Questa carta venne definita da Pietro Zezi «di semplice occasione» affinché si facesse chiarezza sulla possibilità di costruire una ferrovia sottomarina tra il continente e la Sicilia.
I premi ottenuti all’Esposizione furono il risultato di un intenso lavoro portato avanti con costanza tra enormi difficoltà in un Paese ancora immaturo, quasi privo di infrastrutture logistiche e tecnologiche, e per il quale la cartografia geologica rappresentava uno degli elementi conoscitivi del territorio, finalizzato allo sfruttamento delle risorse minerarie, che permettessero all’Italia uno sviluppo industriale analogo a quello degli altri paesi d’Europa.

Per saperne di più:
  • Console F., Pantaloni M. (2014) - Gli albori della cartografia geologica italiana all’Esposizione Universale di Parigi del 1878. Boll. AIC, 150/2014: 20-33.
  • Pantaloni M. (2011), La Carta Geologica d’Italia alla scala di 1:1.000.000: una pietra miliare nel percorso della conoscenza geologica, In: Uomini e ragioni: i 150 anni della geologia unitaria, Atti sessione F4 – Geoitalia 2011 – VIII Forum italiano di Scienze della Terra, pp. 191-201.
  • Vai G.B. (2002), Giovanni Capellini and the origin of the International Geological Congress, Episodes, Vol. 25, no. 4, pp. 248-254.
  • Congres International de Geologie tenu a Paris du 29 au 31 aout et du 2 su 4 septembre 1878, N. 21 de la series, Paris Imprimerie Nationale, 1878, p. 17.
  • https://opac.isprambiente.it
  • http://www.isprambiente.gov.it/it/museo/collezioni/collezioni-storiche/plasticigeologici/plastici-page
  • http://www.expomuseum.com/1878/


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