sabato 14 settembre 2019

Notte Europea dei Ricercatori 2019


a cura della Sezione di Storia delle Geoscienze - Società Geologica Italiana




Venerdì 27 Settembre 2019 si terrà a Roma la NOTTE EUROPEA DEI RICERCATORI 2019, promossa dalla Commissione Europea ed organizzata da Frascati Scienza insieme a circa 60 partners. L’iniziativa è stata avviata per la prima volta tredici anni fa, con l’intento di portare la scienza e i ricercatori tra i cittadini, i giovani e gli studenti. Il simbolo di questa edizione, intitolata BEES (BE a citizEn Scientist), è l’ape, animale scelto quale paradigma del rapporto virtuoso tra scienza, ambiente e cittadinanza attiva.
Nella serata di venerdi 27 settembre, dalle 19 a mezzanotte, la sede dell’Università degli Studi Roma TRE (largo S. Leonardo Murialdo 1) ospiterà circa 40 attività diverse, articolate in cinque sezioni:
Attività interattive (Giochi matematici, antibiotici, particelle subnucleari, crittografia, vulcani, terremoti, aerei di carta, DNA, protozoi, macchine per disegnare, chiosco dei “tarocchi del fisico”);
Seminari (oltre alla scoperta dell’acqua su Marte, si parlerà di cambiamenti climatici, buchi neri, macchine per il volo e molto altro);
Mostre e spettacoli (il tradizionale planetario e le osservazioni al telescopio, ma anche raggi cosmici, matematica visuale, carte geologiche, pianeti, la sostenibilità con il cortometraggio “Di chi è la Terra”, e le opere degli artisti di RBN Arte);
Pillole di scienza (sezione di seminari-lampo, dedicati ai temi scientifici più svariati e rivolti ad pubblico no amante dei lunghi monologhi)
Kids’ corner – (con le immancabili attività dedicate ai bambini)
L’accesso è gratuito. Per informazioni e prenotazioni:

GEOITALIANI, accogliendo il cortese invito dell’organizzazione, ci sarà.
La Sezione di Storia delle Geoscienze della Società Geologica Italiana, in collaborazione con Città Metropolitana di Roma Capitale, ISPRA e Dipartimento di Scienze- Università degli Studi Roma TRE, presenterà una conferenza dal titolo “SOTTO I SETTE COLLI” , che ripercorre lo sviluppo della tradizione delle scienze della Terra a Roma dall’inizio del XIX secolo all’epoca moderna, seguendo il filo conduttore del progresso della cartografia geologica dell’area romana (inizio alle ore 22:30 presso l’Aula M2 di Largo San Leonardo Murialdo 1; per prenotazioni https://www.eventbrite.it/e/biglietti-notte-europea-dei-ricercatori-a-roma-tre-63637849521).
Di seguito l’Abstract. Vi aspettiamo.
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SOTTO I SETTE COLLI
di Alessio Argentieri, Fabiana Console, Giovanni De Caterini, Roberto Mazza, Marco Pantaloni, Maurizio Parotto e Giovanni Rotella
Lo sviluppo delle moderne Geoscienze a Roma fonda le sue radici all’inizio del XIX secolo. Sotto il pontificato di Pio VII, grazie al tesoriere generale vaticano Cardinale Alessandro Lante, fu istituita nel 1804 presso La Sapienza la prima cattedra di Mineralogia. A ricoprire l’incarico fu chiamato padre Carlo Giuseppe Gismondi, appartenente all’Ordine degli Scolopi e insegnante nel Collegio Nazzareno. Qui si può individuare il momento fondante della tradizione geo-mineralogica nella Città Eterna, che consentì la nascita di una Scuola geologica romana nella seconda metà dell’Ottocento. E’ Giuseppe Ponzi il capostipite dell’albero “geo-genealogico” capitolino: medico, naturalista e zoologo, fu successore di Gismondi, Pietro Carpi e Vincenzo Sanguinetti nell’insegnamento di mineralogia all’Università La Sapienza e titolare della nuova cattedra di Geologia, istituita nel 1864 durante il Pontificato di Papa Pio IX. Nella stessa epoca i Gesuiti, sotto la guida illuminata del poliedrico padre Angelo Secchi, diedero avvio presso il Collegio Romano agli studi sismologici accanto a quelli di astrofisica e delle altre branche della Fisica Terrestre (meteorologia, geodesia, geomagnetismo). Le ricerche geo-paleontologiche nell’area romana proseguirono invece il proprio percorso autonomo ad opera degli epigoni di Ponzi (Romolo Meli, Alessandro Portis, Antonio Neviani, Enrico Clerici, Gioacchino de Angelis d’Ossat, Giuseppe Tuccimei, per citare i più illustri) compiendo la transizione verso il XX secolo. Ma la storia della cartografia geologica di Roma ha un prologo: è il veneto Giovan Battista Brocchi a completare, tra il 1820 e il 1830, il primo rilievo dell’area urbanizzata, esteso dai Sette Colli alla valle del Tevere e alla dorsale di Monte Mario. Molti aggiornamenti seguono nel tempo, con cadenza quasi periodica, fino ad arrivare nel 2008 al foglio 374 del Progetto CARG alla scala 1:50.000, che rappresenta l’attuale cartografia geologica ufficiale della città di Roma.

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