venerdì 11 settembre 2015

In guerra con le aquile. Geologi e cartografi sui fronti alpini del primo conflitto mondiale. MUSE, Trento, 17-20 settembre 2015

L’ambiente alpino, e quello dolomitico in particolare, rappresentarono per le truppe degli eserciti contrapposti durante la Prima Guerra Mondiale le condizioni più estreme nelle quali si trovarono a combattere. Le difficoltà incontrate non furono dovute solo alla conformazione topografica dell’area dolomitica, ma anche ai caratteri geologici e geomorfologici del territorio.
Il ruolo svolto dai geologi e dei cartografi in quegli anni verrà messo in luce nel convegno “In guerra con le aquile. Geologi e cartografi sui fronti alpini del primo conflitto mondiale” che si svolgerà al MUSE, Museo delle Scienze di Trento, dal 17 al 20 settembre.


Il convegno vuole raccontare e ricordare da un punto di vista storico e geologico i luoghi, gli eventi e i personaggi coinvolti nel conflitto nella ricorrenza del centenario dell’ingresso italiano nelle ostilità. Verranno evidenziati, inoltre, gli effetti che le azioni militari hanno avuto sull’ambiente ma anche i nuovi rapporti culturali che si sono creati tra uomo e gestione/tutela del territorio nel secolo trascorso dal primo conflitto mondiale.
Organizzato da ISPRA, Società Geologica Italiana, Geologische Bundesanstalt di Vienna e MUSE, il convegno prevede quattro sessioni tematiche: Geologia e guerra; La montagna studiata; La montagna addomesticata e ferita; La montagna ricorda. Chairmen delle sessioni saranno Giambattista Vai, direttore del Museo Capellini dell’Università di Bologna, esperto di storia della geologia; Carlo Doglioni, professore di Geodinamica alla Sapienza, Università di Roma, uno dei massimi esperti della geologia dell’area dolomitica; Camillo Zadra, Direttore del Museo storico italiano della guerra di Rovereto; Giorgio Vittorio Dal Piaz, già professore di Geologia all’Università degli Studi di Padova.
Gli interventi previsti spaziano dall’analisi geologico-geomorfologica delle zone teatro della guerra, all’analisi storica dei materiali cartografici e documentali originali del periodo. Attenzione sarà poi dedicata all’impatto delle attività militari sul territorio e all’alterazione del delicato equilibrio tra attività antropica e territorio. Una delle sessioni, poi, analizzerà lo sviluppo delle tecnologie che, in tempo di pace, verranno utilizzate per scopi di ricerca territoriale e ambientale.
Nella prima giornata si terrà una tavola rotonda con esperti del settore dal titolo “La montagna ricorda. Gestione e condivisione del patrimonio culturale come strumento per la tutela e la valorizzazione del territorio”, moderata da Franco Foresta Martin, giornalista scientifico del Corriere della Sera.
Il convegno sarà seguito da una escursione che ripercorrerà alcuni dei luoghi teatro del conflitto nei quali i caratteri geologici e geomorfologici del territorio hanno profondamente condizionato le azioni militari. Verrà percorsa la Galleria del Lagazuoi, realizzata durante il conflitto per la cosiddetta “guerra di mina” e visitato il Forte Pozzacchio, inserito strategicamente in una situazione geologico-geomorfologica particolarmente adatta agli scopi militari.
Il convegno ha avuto il patrocinio del Comitato Interministeriale per il Centenario della Prima Guerra Mondiale della Presidenza del Consiglio e del Consiglio Nazionale dei Geologi.

I saluti di apertura verranno fatti dal MUSE, dalla Provincia Autonoma di Trento, dal Comune di Trento, dal Comando Militare Territoriale, dal Consiglio Nazionale dei Geologi, dalla Società Geologica Italiana e dall’ISPRA.

Il programma el convegno è disponibile al download su:

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