lunedì 28 ottobre 2013

Colate di lava sull'Etna

di Marco Pantaloni e Fabiana Console
Le colate laviche dell’Etna
viste da Paolo Pantellaro,
prima metà del 1800(?)


Non si vuole, con questo post, sostituirsi alle osservazioni scientifiche che da decenni, ma in particolare in questi giorni a causa della nuova attività stromboliana in corso, vengono svolte sul più grande vulcano europeo: l'Etna.
Invece, gli Autori di questa breve comunicazione hanno rinvenuto, non casualmente, una carta degna di attenzione e che sono lieti di condividere con i lettori.
Da alcune settimane, un piccolo ma agguerrito  gruppo di lavoro composto da personale del Servizio geologico d'Italia e della biblioteca dell'ISPRA, che ha ereditato la preziosa ed inestimabile collezione di carte antiche della biblioteca del R. Comitato geologico prima e del Servizio geologico poi, sta recuperando e salvando dall’oblio, tra l'altro, il materiale cartografico antico. L’obiettivo primario di questo lavoro è quello di scansionare queste carte, al fine di renderle disponibili all'utenza esterna all'Istituto in formato digitale.
L’obiettivo secondario, ma che affascina maggiormente, è quello invece di avvicinare un pubblico non specializzato e/o tecnico alla magia della cartografia storica. Le tecniche incerte, le note a margine, la china nera che scorre veloce e sicura, i colori ad acquarello che non hanno mai stinto: tutto ciò ha una indubbia capacità di attrazione.

Già oggi molte di queste carte sono consultabili on-line sul sito della biblioteca ISPRA; entro breve molte altre, forse le meno conosciute e per questo più preziose, verranno rese disponibili.
Durante questo lavoro di ricerca, lo stesso giorno dell'inizio dell'attuale attività parossistica sull'Etna, gli Autori hanno recuperato e scansionato una carta molto particolare, sia per la tipologia che per le sue caratteristiche.

Si tratta di una carta che, con un semplice tratto a matita blu, viene titolata "Colate di lava sull'Etna", di Paolo Pantellaro.
Si vede come questa carta è stata realizzata a mano ad una scala espressa in Miglia siciliane (in dialetto Mighiu sicilianu, corrispondente a 1,486 km); un calcolo basato sull'asta grafica ci porta ad una scala di 1:32994. Questa unità di misura veniva usata in Sicilia prima dell'Unità d'Italia.
La carta, disegnata su fondo bianco senza base topografica, riporta le strade principali e gli abitati con indicazioni, a luoghi dettagliata, dei toponimi.
L'aspetto più evidente è la colata (cartografata in rosso, ad acquerello, con lo scontorno dei bordi più accentuato) che parte da una bocca laterale e corre, come di solito, lungo la "Valle del Bue", dopodiché si divide approssimativamente in tre rami a direzione nord, est e sud-est, arrivando fin quasi ai centri abitati più estesi.
Interessante la grafica che mostra la colata che copre alcune delle strade di comunicazione fra gli abitati e che rasenta case e vigneti.
Il lavoro di ricerca che si sta facendo riguarda il tentativo di risalire agli elementi distintivi dell’Autore e all’epoca dell’evento rappresentato in carta.

Stralcio del foglio geologico 625 Acireale in scala 1:50.000,
del Servizio geologico d’Italia (sito ISPRA)

E' interessante il confronto con la versione più recente della carta geologica dell'area etnea, realizzata nell'ambito del progetto di Cartografia geologica in scala 1.50.000 del Servizio geologico d'Italia (fogli 612 Randazzo, 613 Taormina, 624 Monte Etna, 625 Acireale).
A breve una versione a più alta risoluzione della carta di Pantellaro verrà resa disponibile al download sul catalogo OPAC della biblioteca ISPRA.

Ci piace chiudere questo post con un'immagine molto moderna; l'attuale eruzione dell'Etna vista da un astronauta siciliano, a bordo dell'ISS.
Questo a dimostrazione di quanto i temi della geologia e delle scienze della Terra continuino ad affascinare tutti.

L’attuale eruzione dell’Etna vista dall’obiettivo di Luca Parmitano,
a bordo della ISS (immagine tratta dal suo profilo twitter
@astro_luca pic.twitter.com/46cWYv0UDZ
)



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