domenica 19 agosto 2018

La (mancata) conservazione dei beni a carattere geologico - storico: l’Acqua Lancisiana


di Marco Pantaloni

Nel centro di Roma, a poca distanza dal Vaticano, si trovava, fino a pochi decenni fa, una delle più famose sorgenti romane: l’Acqua Lancisiana.
Scoperta nella seconda metà del 1500 sulla Salita di Sant’Onofrio, alle pendici del Gianicolo, dal medico romano Alessandro Petronio, la sorgente venne descritta nella sua opera “De victu romanorum et di sanitate tuenda”, pubblicata a Roma nel 1581.

Frontespizio del volume "De victu romanorum et di sanitate tuenda",
di Alessandro Petronio


Il paragrafo "De Fonticulo in Tyberis ripa apud Sanctum Spiritum",
nel quale vengono descritte quelle che poi verranno chiamate Acque Lancisiane

In realtà l’uso della sorgente è precedente la descrizione di Petronio; infatti, l’utilizzo già in epoca romana è testimoniato dalla presenza di un cunicolo che drenava la falda presente nelle sabbie gialle e grigie della Formazione di Monte Mario (MTM) alimentando, probabilmente, la Domus Agrippinae.

Stralcio del foglio geologico 374 Roma della Carta Geologica d'Italia alla scala 1:50.000,
con evidenziata l'area dell'ubicazione delle sorgenti dell'Acqua Lancisiana.
Immagine tratta dal sito ISPRA (www.isprambiente.it)

In seguito la sorgente venne abbandonata e non più utilizzata, fino al XVIII secolo quando il medico romano Giovanni Maria Lancisi (1654 - 1720), identificata l’emergenza idrica, ne compì delle analisi sulla “leggerezza e purità”, come ci racconta Alberto Cassio nel 1756. Lancisi cominciò quindi a usarla per gli ammalati “con si giovevoli effetti che, nel vicino Archiospedale di Santo Spirito le fu dato il titolo di Acqua Lancisiana”.
Il frontespizio del volume "Corso delle acque antiche portate sopra XIV aquidotti
da lontane contrade nelle XIV regioni dentro Roma, delle moderne e di altre in essa nascenti",
di Alberto Cassio

L’allora papa Clemente XI volle quindi che venissero riunite le diverse vene d’acqua e ripristinato l’antico condotto; l’acqua venne quindi canalizzata in tre differenti tubazioni con una portata complessiva di circa 2,3 l/s: una parte venne condotta all’interno dell’ospedale, ad uso dei pazienti, e una parte venne fatta confluire in una conca di marmo posta sovrastata da un mascherone, disegnato da Giacomo Della Porta e recuperato da un abbeveratoio nel Foro Romano, rendendola quindi disponibile alla popolazione romana.

In primo piano, la Fonte dell'Acqua Lancisiana sulla riva destra del Tevere,
in prossimità dell'attuale Lungotevere Gianicolense;
sul lato opposto la Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini.
(Immagine tratta dal sito Rerum Novarum)

In seguito all’ampliamento dell’Ospedale Santo Spirito nel 1827, però, l’accessibilità alla fonte fu negata; venne ripristinata solamente da Pio VIII nel 1830, dopo molte proteste. Lo stesso Pio VIII, che definiva l’Acqua Lancisiana la migliore di Roma, restaurò il condotto di adduzione facendolo confluire nella nuova fontana ubicata nel Porto Leonino sul Tevere, realizzato da Leone XII, in prossimità dello scomparso Ponte dei Fiorentini.
La costruzione dei muraglioni alla fine del ‘800 comportò ulteriori modifiche alla fonte. La fontana esistente venne rimossa e vennero costruite due nicchie nei muraglioni nelle quali sgorgavano le acque sorgive.
Ciascuna nicchia ha due cannelle, che versavano acqua in vasche rettangolari, accessibili da rampe di scale che dal Lungotevere scendono sull’argine del fiume. Sopra le nicchie sono state poste due lapidi, a memoria dei rifacimenti: quella più a monte, verso il Ponte Principe Amedeo Savoia Aosta, ricorda la sistemazione di Clemente XI del 1720, l’altra quella di Pio VIII del 1830. E’ curioso notare un errore geologico nel testo: si afferma infatti che le acque originano dal Colle Vaticano, mentre derivano da quello Gianicolense.
La lapide commemorativa della sistemazione delle Acque Lancisiane
compiuta da papa Clemente XI nel 1720

Addirittura, nel 1924 venne avviata l’attività di imbottigliamento effettuata dalla Società Anonima Acque Minerali; per tale scopo, una delle condutture venne derivata verso la stabilimento di imbottigliamento posto su Viale Gianicolo, mentre un’altra continuò ad alimentare una delle due nicchie. L’attività industriale venne sospesa dopo la costruzione della galleria di Porta Cavalleggeri e della fogna del Gelsomino, che portarono, nel 1942, alla chiusura dell’adduzione dell’acqua a causa di un sospetto inquinamento (molto verosimile), come già evidenziato anni prima da analisi compiute dal CNR. Da allora, dell’acqua non rimane traccia essendo derivata direttamente in fognatura.
L’Acqua Lancisiana ebbe, come naturale, diverse denominazioni, quasi tutte di origine popolare trasteverina: Acqua Pia, Acqua di Porto Leonino, Acqua della Fontanella o Acqua della Barchetta; quest’ultima derivava dalla vicinanza di un battello per il trasferimento dalla Lungara verso Via Giulia.
Oggi le nicchie dell’Acqua Lancisiana sono ancora visibili, anche se in pessime condizioni di conservazione, al limite dell’abbandono. La curiosa e complessa storia di queste sorgenti, che tanto hanno significato per il rione di Trastevere e per la città di Roma, richiedono assolutamente un diverso grado di conservazione, al fine di garantire il mantenimento della memoria geologico - storica della città, delle quali le Acque Lancisiane rappresentano un unicum nel loro genere.


L'attuale condizione di degrado di una delle nicchie dell'Acqua Lancisiana,
completamente abbandonata


Per saperne di più:
Camponeschi B. & Nolasco F. (1982) – Le risorse naturali della Regione Lazio: Roma e i Colli Albani. Regione Lazio, 7, Roma.
Cassio A. (1756) – Corso delle acque antiche portate sopra XIV aquidotti da lontane contrade nelle XIV regioni dentro Roma,  delle moderne e di altre in essa nascenti. Tip. Puccinelli, Roma.
Corazza A., Lombardi L. (1995) – Idrogeologia dell’area del centro storico di Roma. In: Funiciello R. (coord. scient.), La Geologia di Roma – Il centro storico. Memorie Descrittive della Carta Geologica d’Italia, 50, 179 - 211.

Siti web:
Roma Città delle Meraviglie. Rione Trastevere - Fontana dell'Acqua Lancisiana. http://roma.mysupersite.it/fontanediroma/rionetrastevere/gianicolense


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