martedì 30 gennaio 2018

I monti della Versilia ridenti o foschi?

di Fabiana Console

E’ datata 8 febbraio 1867 la lettera con cui  Emilio Simi, naturalista di Stazzema (LU), invia al R. Comitato geologico d’Italia una “Carta geologica della Versilia” inquadrata sulla “Pianta del Capitanato di Pietrasanta”. Si tratta di una carta disegnata a mano su una scala calcolata di 1:110.000 comprendente anche un “Panorama geologico dell’Alpe della Versilia”. La carta, oltre l’unità del basamento costituita dagli Scisti cristallini, è suddivisa in nove ulteriori litologie su basi cronostratigrafiche; in legenda riporta anche indicazioni per i materiali utili: “Cave di marmo statuario; ordinario; Bardiglio Fiorito” e miniere di cinabro e argento. Il panorama geologico rappresenta, in forma prospettica, i caratteri geologici delle Alpi Apuane, da Monte Altissimo, Monte Corchia, Monte Pania fino a Monte Gabberi, utilizzandole stesse unità stratigrafiche della carta.
Emilio Simi (1820-1875), di famiglia benestante proprietaria di cave di marmo in Versilia, studiò botanica a Pisa, fu consigliere comunale a Pietrasanta e uno dei soci fondatori della sezione di Firenze del CAI. Nel 1844 partecipò alla prima ascensione della Pania della Croce e a lui si devono le più antiche esplorazioni nell'Antro del Corchia.

I monti della Versilia ridenti o foschi? Ecco una cosa che non si può mai capire. Un poco folli, di forma, e inchiostrati sempre con tinte da fine del mondo, con quel rosa, quelle vampate secche del marmo che trapelano come per caso. (Pier Paolo Pasolini)


Cartografia manoscritta conservata nelle Collezioni cartografiche del Servizio geologico d’Italia - Biblioteca ISPRA

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