lunedì 11 dicembre 2017

Otto Hermann Wilhelm Abich

di Marco Pantaloni, Fabiana Console e Fabio Massimo Petti

Durante il XIX secolo, l'Italia rappresentò un’area chiave per numerosi scienziati stranieri, geologi e naturalisti, che viaggiarono attraverso i luoghi geologici più significativi del territorio italiano.

Otto Hermann Wilhelm Abich è uno dei più importanti scienziati che hanno lavorato, nella prima metà dell’800, in Italia. Abich, nato a Berlino l’11 dicembre 1806, crebbe in una famiglia benestante di stretta osservanza pietista che aveva rapporti di amicizia con scienziati famosi come Alexander von Humboldt, Leopold von Buch e Carl Ritter. Dopo gli studi accademici a Heidelberg e Berlino, dove prese il dottorato nel 1831, preferì il lavoro sul campo e decise quindi di recarsi all'estero per approfondire una tematica che gli stava molto a cuore e che caratterizzò parte dei suoi studi futuri: lo studio dei vulcani attivi e estinti.
Otto Hermann Wilhelm Abich
(Berlino, 11 dicembre 1806 – Vienna, 1 luglio 1886)

Visitò quindi l'Italia tra il 1833 ed il 1839 eseguendo numerosi osservazioni scientifiche, rilievi topografici, analisi mineralogiche e petrografiche, pubblicando un gran numero di pubblicazioni scientifiche e descrivendo la struttura, l'attività e la storia dell’Etna, del Vesuvio e di altri altri vulcani dell'Italia Meridionale. Durante i suoi viaggi incontrò e strinse rapporti scientifici e di amicizia con illustri colleghi italiani: in primis con Leopoldo Pilla, ma anche con Arcangelo Scacchi, Guglielmo Guiscardi, Luigi Palmieri, Carlo Gemmellaro.


Vista dei Campi Flegrei e del Vesuvio dall'Epomeo, Isola d'Ischia (Abich, 1837).

Abich lasciò l’Italia nel 1839 e nel 1842 fu nominato Professore di Geologia e Mineralogia all’Università di Dorpat, oggi Tartu, in Estonia. Dal 1842 al 1876 studiò intensivamente la regione caucasica, l’Armenia e la Crimea e fu il primo esploratore dell’Ararat, pubblicando più di 200 lavori scientifici. Per tali motivi è ricordato nella storia della geologia come “il padre della geologia del Caucaso”. Tuttavia, Abich non dimenticò mai l'Italia dove ritornò, in seguito, durante le estati del 1856 e del 1857.


Sezioni topografiche dell'Etna (Abich, 1837)

Sul prossimo volume dell’Italian Journal of Geosciences verrà pubblicato un lavoro che, analizzando le sue pubblicazioni, le sue carte e il materiale documentale originale inedito conservato presso l’Archivio del Servizio Geologico d’Italia dell’ISPRA, tenta di fare luce sui suoi viaggi di studio compiuti nel nostro paese, attraverso i Colli Albani, l’Isola di Ponza, il Vesuvio, i Campi Flegrei, il Vulture, Roccamonfina, l’Etna e le Isole Eolie.
Fu forse proprio grazie a questi studi che Abich riuscì ad acquisire una solida base culturale e scientifica sulla quale costruì la sua proficua carriera.

Per saperne di più:
  • Marco Pantaloni, Fabiana Console & Fabio Massimo Petti (2018) - On the trail of Otto Hermann Wilhelm Abich: a journey through the Italian volcanoes. Ital. J. Geosci., 137/1 (doi: 10.3301/IJG.2017.20)



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.