lunedì 7 agosto 2017

La Madonna dell’Olio di Blufi (Palermo)

di Marco Pantaloni

Molti sono i luoghi che, in Italia, richiamano alla mente temi geologico-naturalistici; in particolare, molto diffuso è l’uso del termine “olio” nella toponomastica o nella dedica a divinità.
In passato ci siamo occupati della Fons Olei presente all’interno della Basilica di Santa Maria in Trastevere (http://www.geoitaliani.it/2013/06/38-ac-il-petrolio-roma.html).

Oggi, invece, cerchiamo di capire l’origine del nome del “Santuario della Madonna dell'Olio”. Questo luogo sacro sorge in campagna a circa 660 m di quota, nel territorio del Comune di Blufi, in provincia di Palermo.
Fino al 1972, quando Blufi divenne comune autonomo, il Santuario ricadeva nel territorio del Comune di Petralia Sottana, antichissima cittadina delle Madonie. Il Santuario dista 2 km dal centro abitato di Blufi, 12 km da Petralia, e 115 km da Palermo.
In questa località fin dall'epoca medievale è testimoniata l’esistenza di una piccola chiesa. Le pietre d'altare sembra risalgano al sec. XII, mentre la campana porta la data del 1135.
La denominazione "Madonna dell'Olio" sembra derivare da una vicina sorgente di olio minerale, utilizzato “da sempre” come rimedio per malattie cutanee, anche se non si esclude una più “banale” derivazione dalla presenza di uliveti, già in tempi antichi.

In realtà, a poche centinaia di metri dal luogo sacro, è ubicata una sorgente, scavata nella roccia, di olio minerale. Già Aristotele nel suo “Metereologicorum” parla di una sorgente di liquido salato e acidulo che "Est quaedam, dicunt, aqua in Sicilia Sicanico agro; ibi nempe liquor salsi acidique saporis gignitur, quo ut aceto in quidusdam epularum generibus utuntur". Dubbi rimangono ancora oggi sulla reale posizione di questa emergenza oleosa descritta da Aristotele.

L'olio che fuoriesce da questa emergenza, chiamato "Olio della Madonna", è usato come rimedio per alcune malattie della pelle e come vermifugo.



Nel volume “Manifestazioni e prospettive petrolifere dell’Italia alla luce degli accertamenti dell’ultimo trentennio”, pubblicato col “cortese concorso della Presidenza dell’Azienda Generale Italiana Petroli – AGIP nel 1940, l’Autore Stanislao Zuber descrive la sorgente d’olio di Petralia Sottana:
Petralia Sottana. Sorgente di acqua con abbondante stillicidio di olio che galleggia sull’acqua. Impregnazioni a venette del Flysch brecciato di aspetto scaglioso. Accanto alla sorgente, nota da secoli, trovasi una chiesetta della Madonna dell’Olio, eretta nel Seicento.
La chiesa della Madonna dell’Olio a Petralia Sottana. La chiesetta è stata costruita nel Seicento accanto ad una nota sorgente di petrolio, usato da secoli a scopi curativi, in onore della Santa Patrona delle forze della Natura. Le preghiere del luogo invocano infatti la Madonna quale donatrice dell’olio medicamentoso e delle grazie. Questo culto, unico nel suo genere, si nota pure a Bivona, dove fu eretta un’altra chiesa, anch’essa in onore della Madonna dell’Olio
(tratto da Zuber, 1940)

L'esterno della chiesa della Madonna dell’Olio a Petralia Sottana.
 Nello stesso libro, decisamente originale e molto interessante, Zuber descrive anche la sorgente d’olio di Bivona:
Bivona – “Madonna dell’Olio”. Abbondanti stillicidi si trovano al contatto del Flysch paleogenico a struttura caotica con il Miocene sovrastante. Tipo delle manifestazioni caotico e cioè senza una bene espressa distribuzione stratigrafica.
Per saperne di più:

  • Zuber Stanislao (1940) - Manifestazioni e prospettive petrolifere dell'Italia alla luce degli accertamenti dell'ultimo trentennio. Roma : Italgraf. (disponibile presso la biblioteca ISPRA)
  • Madonna dell’olio. http://web.tiscali.it/Blufi/molio/molio.htm


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